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Predestination – la recensione

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Durante l’estate i cinema si svuotano di offerte irresistibili e così i distributori riescono a pescare qualche pellicola ignorata nella stagione alta. Così capita che arrivi da noi a luglio il nuovo film dei fratelli Spierig, Predestination, uscito nel resto del mondo l’anno scorso.

Basato su un racconto breve del celebre autore di fantascienza Robert A. Heinlein, Predestination si basa sul classico canovaccio del paradosso temporale. Un film che si sviluppa attorno alla tematica classica dei viaggi nel tempo, scegliendo di ambientare la vicenda come nella controparte cartacea a cavallo tra gli anni ’50 e ’70, donando un effetto retrofuturistico all’atmosfera del film, molto ricercato sia per fotografia che composizione. 

Pur non dicendo nulla di nuovo (Looper era più dirompente, ma anche molto più confuso) e anzi, risultando forse un po’ prevedibile per gli appassionati, Predestination è un film di egregia fattura, piacevole da guardare, che svela finalmente il grande potenziale della golden age della fantascienza portandola sul grande schermo con attenzione e rispetto. La protagonista, Sarah Snook, è una gran bella scoperta.

Predestionation uscirà nelle sale italiane dal 1 luglio.

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