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Whiskey Tango Foxtrot – la recensione

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Kim Baker (Tina Fey) è l’editor newyorkese di notiziari e rubriche di infotainment per un’emittente televisiva di spicco. Mentre le attenzioni della nazione si spostano sulle sorti dei soldati americani in Iraq, Baker decide di accettare la proposta della rete e di uscire dalla routine più che rodata della sua vita (fidanzato, lavoro, persino la routine in palestra più che ordinata e ordinaria) e andare a Kabul a fare la corrispondente di guerra. Inizialmente spiazzata e smarrita, in poco tempo entrerà nella Kabubble, la bolla di adrenalina e sballo in cui vivono i corrispondenti come lei, la bella rivale Tanya Vanderpoel (Margot Robbie) e il cinico fotografo scozzese Iain MacKelpie (Martin Freeman).

Al netto di Tina Fey Whiskey Tango Foxtrot è un film più che classico, basato sulla parabola di un personaggio che si ritrova in un contesto a lui sconosciuto e, dopo la diffidenza e lo smarrimento iniziale, diventa via via più scafato e familiare con lo stesso, fino ad eccedere in hybris umana e professionale, pagandone le conseguenze.
Sotto la carismatica influenza della stella del SNL, Whiskey Tango Foxtrot (WTF nell’alfabeto NATO) diventa una storia già sentita capace di scavare con lucidità emotiva e battute taglienti nel patriottismo che incarna.
Complice la scelta di un cast davvero azzeccato, dove Margot Robbie diventa la sexy reporter compagna di bevute e Martin Freeman incarna il più romantico dei cinici, il film riesce a ricavare una nuova angolatura nell’infinito ritratto cinematografico dell’impegno militare statunitense del nuovo Millennio in Medio Oriente: quella comica.


Whiskey Tango Foxtrot sarà nelle sale italiane a partire dal
19 maggio 2016.

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