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Tomorrowland – la recensione

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Brad Bird (gli incredibili, Mission Impossible: Ghost Protocol) torna la cinema con un blockbuster che fa rivivere l’autentico spirito Disney dei film per ragazzi.

Casey (Britt Robertson) è una ragazzina amante della scienza ed ribelle, che non si è ancora rassegnata all’imminente chiusura della base NASA vicino casa che causerà la disoccupazione del padre. Mentre è impegnata in un’operazione di sabotaggio allo smantellamento della piattaforma di lancio, entra in possesso di una misteriosa spilletta, che la catapulta in una città del futuro, piena di meraviglie tecnologiche e armonia. Dopo 5 minuti è tutto finito, ma Casey è risoluta a ritrovare quel luogo, mettendosi in contatto lo scorbutico Frank (George Clooney).

Ispirato a un’attrazione di Disneyworld, Tomorrowland è un film di largo consumo, non privo della raffinatezza a cui il regista ci ha abituato, ma sicuramente meno compiuto dei suoi capolavori. Di fronte a tante uscite per ragazzi stupidine e mal fatte però, si rivela una pellicola con un bel messaggio per i più giovani, capace di sorprenderli e meravigliarli.

Consigliato per le famiglie con ragazzini al seguito in cerca di un buon film per tutti.

 

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